Il carisma di Don Pierino Dattoli a Santeramo, Toritto e nell’ANSPI
Don Pierino Dattoli nacque a Santeramo il 1° settembre 1944.
Aveva appena 12 anni quando ebbe la vocazione sacerdotale, perciò sin da giovanissimo fu mandato in seminario a Bari dove rimase cinque anni e poi altri otto anni a Molfetta.
Il 13 luglio del 1969 fu ordinato sacerdote nella Chiesa Madre di Santeramo in Colle, dove svolse il suo ministero sacerdotale come vice parroco fino al Giugno del 1978. Poi, il 29.6.1978, fu trasferito come parroco presso la Chiesa del Crocifisso fino al 31.10.1984. Dal 1° novembre 1984 fu nominato arciprete a Toritto dove rimase fino alla sua scomparsa, avvenuta il 30 marzo 2002.
Don Pierino Dattoli sacerdote a Santeramo, Toritto
e Presidente Nazionale dell’ANSPI
Per quanto riguarda il periodo trascorso a Santeramo e a Toritto, con la sua assidua presenza significativa sia in campo religioso che nella vita civile, egli resterà un importante simbolo di cambiamento ed uno tra i protagonisti, di entrambi i comuni, anche nella storia locale di quegli anni.
Don Pierino credeva nella ricchezza della pluralità delle idee, a prescindere dalle differenti vedute o addirittura da contrapposte ideologie che possono essere solo fonte di preconcetto e di divisioni. Era sempre affabile e disponibile nei confronti di tutti.
Collaborare con questo santo uomo che sapeva apprezzare i meriti altrui manifestando una gioiosa gratitudine, era qualcosa che galvanizzava e dava una pace interiore.
Era una figura adamantina.
Dopo il trasferimento a Toritto quando gli impegni glielo permettevano, ritornava con piacere a Santeramo. Le zie Rosalia e Maria Dattoli gli avevano riservato nella loro abitazione una stanzetta personale che tuttora è rimasta intatta. Ebbene, quando si entra in quel luogo, schiudendo le ante dell’armadio dove sono conservati gelosamente i paramenti sacri di Don Pierino, un profumo intenso, inebriante si sprigiona e avvolge gradevolmente l’ambiente.
Oronzo Muscillo, un pittore santermano residente in Piemonte, sostiene di essere stato miracolato da don Pierino, durante un intervento chirurgico al ginocchio, già aperto in sala operatoria e inspiegabilmente, per i medici, non più da operare.
In segno di riconoscenza, nell’agosto del 2017, egli volle allestire una mostra pittorica, presso il Palazzo Marchesale di Santeramo in Colle, interamente dedicata a questo benemerito sacerdote.
Don Pierino Dattoli, da giovane
Durante la benedizione della mostra don Francesco Colamonico commentò, sia pure in maniera sintetica, la figura carismatica di don Pierino.
“Con don Pierino ho avuto l’onore di collaborare gli ultimi anni della sua vita, per ben nove anni a Toritto. Quindi ne ho conosciuto più a fondo la sua indole umana e spirituale e ricordavo come in fondo lui ha saputo riassumere diversi carismi nella sua vita spirituale, come persona e come sacerdote, ma soprattutto ne ha incarnati due: il carisma francescano e il carisma di S. Giovanni Bosco.Animato sempre da tantissima sensibilità e umiltà, è stato uomo capace, con la sua fervida intelligenza, di affrontare sfide scomode che forse molti non hanno mai avuto nemmeno il coraggio e la forza di considerare.
Angelo Santoro promotore del gemellaggio tra Santeramo in Colle
Bad Säckingen (Germania) e Don Pierino Dattoli
Questo era soprattutto il centro della santità di don Pierino, capace di dialogare con i bambini, con i giovani, con gli anziani. Un uomo che non diceva mai di no e che in situazioni anche abbastanza critiche e difficili riusciva sempre a ritrovare una soluzione di compromesso. Era un gran pacificatore, tra l’altro, un vero catechista, non lasciava mai nulla di intentato per la formazione dei suoi ragazzi e specialmente ha creduto molto nell’opera dell’Oratorio.
Don Pierino Dattoli e Antonio Scattaglia uno dei presidenti del Centro Sportivo Jazzitello,
ora denominato “Centro Sportivo Don Pierino Dattoli”
La sede di Toritto è stata per diverso tempo anche la sede a livello nazionale, con lui presidente dell’ANSPI. Quest’associazione nazionale raccoglie un po’ tutta l’opera degli oratori e lì ha dimostrato tutta la sua grandezza, la sua bellezza, la fantasia, la carica che aveva. Un uomo che non stava mai fermo e che la notte non dormiva, perché aveva già dei piani strategici per impegnare i suoi giovani tutti i giorni. È stato davvero un grande, una macchina di Dio”.
Michele Nuzzi